Parrocchia

Beata Vergine Maria in cielo Assunta

 

 

Catania 5. III. 2006                                                                          Prima domenica di Quaresima (Anno B)

 

 

LA NOSTRA COMUNITA’ GIOISCE E LODA DIO PER L’OTTANTADUESIMO COMPLEANNO DI PADRE SALVATORE PIGNATARO


“… un Samaritano, che era in viaggio,

passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione.”

(Luca cap. 10)


 

“Dio è amore e chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1 Gv 4, 16).

In queste parole di S. Giovanni viene espresso in maniera netta il senso della celebre parabola lucana del buon Samaritano. Essa esprime con singolare chiarezza il centro della fede cristiana nel fatto che possiamo amare Dio solo quando siamo capaci di riversare amore al nostro prossimo.

Ad immagine del buon Samaritano, Padre Pignataro, instancabile viaggiatore, forte della promessa di Dio, non ha avuto paura di fermarsi laddove altri hanno preferito guardare e passare oltre per non sporcarsi le mani.

Infatti, proprio Lei, caro Padre, in maniera eroica, come pochi hanno saputo fare, ha riconosciuto il Suo prossimo nella gente che ha incontrato nel corso della Sua esperienza sacerdotale. Lo Spirito divino, pertanto, attraverso la Sua semplice persona, ha iniziato ad edificare il Regno di Dio in una zona detta “di periferia”, proprio perché abbandonata a se stessa dalle autorità civili e politiche. La casa di Dio che ha costruito al Tondicello è come quella casa fondata sulla roccia, per cui anche se si abbattono i venti della malavita e straripano i fiumi dell’odio e della morte seminata dalla droga essa rimane saldamente incollata alla roccia-Cristo. La roccia, che ha dato il nome alla prima rivista parrocchiale da lei fondata, oltre ad avere il chiaro significato cristologico, è anche una realtà materiale, dato che questa chiesa pone le sue fondamenta su rocce laviche, come spesso lei ama raccontarci.

La sua opera, però, non si è conclusa con l’edificazione materiale, ma continua a crescere ogni giorno con il suo impegno nella cura pastorale delle anime a Lei affidate. Proprio così, perché sin dal primo momento in cui ha avuto la chiara visione di quello che sarebbe stato il progetto di Dio nella Sua vita, non si è mai fermato di progettare ed operare.

Una vita certamente imperniata nella carità e nello zelo dei figli di Dio.

La Madonna, da Lei sempre seguita come modello di virtù, ogni giorno la sostiene, sin dal momento in cui lo ha chiamato a consacrare la propria vita in una zona lontana da Dio. Mentre si trovava in preghiera nel santuario di Mompileri, a cui noi tutti siamo particolarmente legati, la santa Madre di Dio le disse che sarebbe stato mandato in un posto dove non esisteva nemmeno la chiesa. Così è stato, e quella chiesa che era progetto di Dio oggi è piena realtà. Pertanto ha ritenuto doveroso dedicarla alla Beata Vergine Maria Assunta in cielo. A conclusione del mese di maggio ormai da tanti anni il Santuario della Madonna di Mompileri è meta prediletta della nostra comunità parrocchiale che vuole ringraziare insieme al suo Pastore le speciali grazie ricevute dalla Vergine Santa.

Certamente indimenticabile è l’imponente opera dell’Istituto Scolastico “Pro Familia” da Lei fortemente voluto per il bene di tanti bambini che vivevano in tristi condizioni familiari e che grazie al suo sostegno hanno costruito la loro esistenza sui sani valori cristiani e sociali.

Ultimamente, a causa di qualche oscura forza del male, questa opera è venuta a mancare. Tuttavia, Padre Pignataro non è certo rimasto con le mani in mano, perché continua a spendere le Sue forze con la grande opera di assistenza agli anziani esplicata dal “Centro Nazareth”, il quale centro, come recita lo stesso motto è “oasi della gioia per la terza età”. Testimonianza dell’aria che si respira al Centro Nazareth sono i volti sereni degli ospiti qui presenti.

La carità, virtù di cui è ricco il nostro Padre e Pastore, è frutto del filiale dialogo che Dio instaura con l’uomo che lo cerca. Questo infatti Le sta a cuore: approfondire ogni giorno le meraviglie che Dio opera nella nostra esistenza. Da qui Le scaturisce la capacità di fare delle scelte radicali. La più radicale di tutte è stata certamente la scelta di entrare in Seminario e non per fuggire dal mondo, come i più pensano, ma per poter meglio operare nel mondo “in religioso ascolto della Parola di Dio”.

Cristo Le ha dato la forza di osare tanto e di superare gli inevitabili ostacoli che la vita pone sui sentieri dell’uomo. Nulla le ha impedito di camminare sul sentiero della vita vera, forte delle parole di San Paolo “chi ci separerà dall’amore di Cristo…”. E certamente neanche le difficili situazioni di salute, che ci hanno tenuti col fiato sospeso, la hanno portata a dubitare minimamente  dell’infinita bontà di Dio, ma ha saputo cogliere anche in quei tristi momenti la presenza paterna di Dio.

La santità è follia d’amore ma anche certezza, la certezza che il Santo Padre Benedetto XVI ha esposto nella sua prima Lettera Enciclica: “Dio è amore”. Su questo dato si deve fondare la nostra esistenza, il resto passa in secondo piano, perché tanto più sappiamo amare, tanto più siamo amati da Dio e dal prossimo. Questo Lei ce lo insegna ogni giorno, non tanto a parole, ma con il mirabile valore della Sua presenza attiva in mezzo a noi.

 

In questa particolare domenica, prima di Quaresima, la Chiesa ci ricorda nella liturgia la tentazione di Gesù nel deserto.

“Et Spiritus expellit eum in desertum”, letteralmente “E lo Spirito  lo spinge fuori nel deserto”. Il verbo impiegato da Marco non indica una dolce pressione, ma una spinta decisa. Gesù, nuovo Adamo, affronta il mondo della lontananza da Dio, percorso dalle potenze del male, per riportare l’umanità verso la patria perduta.

Caro Padre, anche Lei, è stato sospinto, direi quasi catapultato, nella desertica aridità di una terra lontana da Dio, per dare soccorso a tutti coloro che incappano nella desolazione e afflizione della vita. Proprio per questo io La considero il nostro buon Samaritano.

Di questo oggi rendiamo grazie, insieme a Lei, al Signore, perché continui ad essere modello di virtù e di santità in mezzo a noi.

 

Auguri Padre – Pastore.

Grazie per la Sua presenza in mezzo a noi.

Ad multos annos!

 

 

Catania, lì 20. II. 2006 (San Leone di Catania)               

 

                                                                                 Per la Comunità Parrocchiale

                                                                                                    Pietro Belluso